#Pastiera in pillole: buona Pasqua!

There are many legends, Catholic but also pagan, that narrate the origins of Neapolitan Pastiera, the pastiera object of fairy tales and poems, to then become the symbol of Neapolitan Easter in the world.

According to one of the best know legends, the mermaid Parthenope had chosen the Gulf of Naples as her home, from where the sweet melody of her voice echoed. To thank the divinity, the people paid homage with seven gifts:

  • flour, a symbol of wealt;
  • ricotta, a symol of abundance;
  • wheat cooked in milk, as a symbol of fusion between the animal and vegetable kingdom;
  • organge blossoms, the scent of Campania;
  • spices, homage of all peoples;
  • sugar, to celebrate the sweetness of the mermaid song.

Partenope, while enjoying the gifts, mixed them creating this particular dessert . It’s just a legend, but it’s the story I like to believe in.

RECIPES

For our pastiera pills, three different recipes, from the very traditional Neapolitan pastiera to a reinterpretation of a pastiera in a jar. Here are the selected recipes:

  1. The first recipe is as classic as it is ancient, it has been handed down for generations on sheets of paper soiled with flour and stained by the egg white. It’s a historical memory of at least a hundred years, arrived in 2020 with still some dialectal expressions in support, because it is known “the dialect makes better”.

SHORTCRUST PASTRY

  • 350gr of plain flour “00”
  • 3 eggs
  • 35gr of strutto*
  • 85gr of sugar
  • 1/2 sachet of vanillin
  • 3/4 of yeast
  • 1 lemon (peel)

FILLING

  • 500gr of ricotta
  • 500gr of sugar
  • 500ml of milk
  • 300gr of wheat
  • 3 eggs
  • 1 sachet of vanillin
  • 1 fialetta di acqua mille fiori*
  • 100gr of candied fruits
  • salts
  • cinnamon

METHOD

  1. Take a pot and put milk, wheat (whased), lemon zest and pinch of salt. Bring to the boil and allow to cool completely.
  2. Arrange the flour on a pastry board and add the eggs, strutto*, sugar, vanillin, yeast and mix together.
  3. Prepare the filling! In a bowl mix the ricotta with sugar (until it has consistency of cream) add eggs, vanillin, candied fruits, acqua mille fiori*, a pinch of cinnamon and wheat (without lemon zest).
  4. Roll out the dough. Take a cake tin and grease it with lard an put on it a sprinkling of flour.
  5. Put the mixture in the cake tin and decorate the top with of leftover pastry.
  6. Place the pastiera in the oven to bake for 1 hour – at 180°-200°

2. Wandering the web, while I was fantasizing abouto how I spend Easter in quarantine, I came across this particular recipe the Mother’s Pastiera, from Chiara Maci’s blog. Click here for link!

3. To publish something not too trivial, as a last recipe I want to offer you the Pastiera in a jar of Sal de Riso. A recipe not traditional and unconventional, ideal for an “intimate” Easter but also for homemade dinner during anytime of the year. You can find the recipe at this link.

ITA VERSION

Esistono tante legende, cattoliche ma anche pagane, che narrano le origini della Pastiera Napoletana, la pastiera oggetto di fiabe e poesie, per poi diventare il simbolo della Pasqua napoletana nel mondo.

Secondo una delle legende più conosciute, la sirena Partenope aveva scelto come dimora il Golfo di Napoli, da dove echeggiava la melodia dolce della sua voce. Il popolo, per ringraziare la divinità, le rese omaggio con sette doni:

  • la farina, simbolo di ricchezza;
  • la ricotta, simbolo di abbondanza;
  • il grano cotto nel latte, come simbolo di fusione tra il regno animale e quello vegetale;
  • i fiori d’arancio, profumo della terra campana;
  • le spezie, omaggio di tutti i popoli;
  • lo zucchero, per celebrare la dolcezza del canto della sirena.

Partenope, pur gradendo i doni, li mischiò creando questo inconfondibile dolce. E’ solo una leggenda, ma è il racconto in cui mi piace credere.

RICETTE

Per le nostre pillole di pastiera, tre differenti ricette, dalla tradizionalissima pastiera napoletana ad una rivisitazione di pastiera in barattolo. Di seguito le ricette selezionate:

  1. La prima ricetta è tanto classica quanto antica, viene tramandata da generazioni su fogli di carta sporchi di farina e macchiati dal bianco dell’uovo. E’ una memoria storica di cento anni almeno, giunta nel 2020 con ancora delle espressioni dialettali a corredo, perché si sa “il dialetto rende meglio”.

INGREDIENTI per la sfoglia

  • 350gr di farina di tipo “00”
  • 3 uova
  • 35gr di strutto
  • 85gr di zucchero
  • 1/2 bustina di vanillina
  • 3/4 di lievito
  • 1 limone (scorza)

INGREDIENTI per il ripieno

  • 500gr di ricotta romana
  • 500gr di zucchero
  • 500ml di latte
  • 300gr di grano
  • 3 uova
  • 1 bustina di vanillina
  • 1 fialetta di acqua mille fiori
  • 100gr di frutta candita
  • sale
  • cannella

PROCEDIMENTO

  1. Prendere una pentola e versare il latte, il grano (precedentemente lavato), la scorza di limone e un pizzico di sale. Mescolare di tanto in tanto, portare ad ebollizione e lasciare raffreddare.
  2. Disporre la farina su una spianatoia, fare la fontana al centro e aggiungere le uova, lo strutto, lo zucchero, la vanillina, il lievito e amalgamare il tutto. Lasciare riposare e nel frattempo preparare il ripieno.
  3. In una ciotola mescolare la ricotta con lo zucchero (deve diventare una crema) aggiungi le uova, la vanillina, la frutta candita, l’acqua millefiori, un pizzico di cannella e il grano (privato della scorza di limone).
  4. Stendere la sfoglia (di spessore medio). Prendere una teglia rotonda (diametro 26cm) e ungerla con lo strutto e una spolverata di farina.
  5. Versare il composto ottenuto fino a riempire la teglia e decorare la parte superiore con le strisce di pasta avanzata.
  6. Inforna per un ora a 180°-200°.

2. Vagando nella rete, mentre fantasticavo su come trascorrere la Pasqua in quarantena, mi sono imbattuta in questa particolare ricetta la Pastiera della Mamma, direttamente dal blog di Chiara Maci. Il link lo trovate qui!

3. Per pubblicare qualcosa di non troppo banale, come ultima ricetta voglio proporvi la Pastiera in Barattolo di Sal de Riso. Una ricetta per nulla tradizionale e poco convenzionale, ideale per una Pasqua “intima” ma anche per una cena casalinga in altri periodi dell’anno. La ricetta la trovate a questo link.